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    Punti di Vista #7: Bologna la deve vincere due volte. Milano liscia contro Brescia.

    Al termine di gara 1 delle semifinali rispettato il fattore campo. Bologna deve sudarsela giocando un supplementare, a differenza di Milano che chiude i conti nei tempi regolamentari. 

    Bologna fa e disfa ma poi la vince

    La Virtus fa e disfa. Prima parte di gara dominata in tutto e per tutto, riuscendo a toccare anche i 20 punti di vantaggio all’inizio del terzo quarto. La Segafredo sembra in totale controllo, quando in un amen Spissu (19pt, 5/9 da 3 punti e 6 assist) e Tessitori (che sembra Radovanovic con 20pt, 9/14 dal pitturato e 9 rimbalzi) riportano la Reyer in carreggiata e riaprono una partita che sembrava oramai andata. A questo punto Parks (17pt con 4/8 da 2pt, 1/2 dall’arco e 7 rimbalzi) diventa davvero fastidioso con il suo atletismo e Heidegger (15pt e 4ass) martella invece con continuità. Si arriva dunque ad avere una partita punto a punto. Le V nere che inizialmente sembravano ignifughe all’assenza di Lundberg, diventano improvvisamente vulnerabili e senza alternative di creatività. Shengelia (11pt con 2/6 da dentro l’area) nonostante i 6 assist, non riesce a legittimare il suo talento e la sua duttilità tattica, lasciando “solo” Belinelli (26pt con 7/9 da 3 punti). E’ proprio Belinelli il giocatore chiave che nel momento del bisogno prende in mano le redini della partita e porta alla vittoria la squadra nell’overtime. Preziose le prestazioni di Abbass (13pt con 3/5 dall’arco) e Hackett (11pt con 2/3 da 2pt) che hanno risolto situazioni complicate. Partita che nel complesso ha dato la sensazione di poter salire ancora molto di colpi soprattutto per quanto riguarda l’intensità fisica. Troppe distrazioni ed errori banali per i lagunari, soprattutto difensive (non sempre perfetti nei cambi difensivi contro le situazioni in cui Bologna cercava Beli), che hanno determinato probabilmente il risultato finale.

    Milano vince il primo round contro Brescia. 

    A Milano il primo round della semifinale contro Brescia. Partita nel complesso sempre con l’inerzia a favore delle scarpette rosse. I milanesi recuperano Shields, che consente all’EA7 di avere dei quintetti molto più “normali” sul parquet nell’arco dei 40 minuti, rispetto ai “quintettoni” visti nella serie precedente con Trento. La squadra di Messina impatta molto bene in attacco (34-29 al termine del primo quarto), complice una difesa bresciana abbastanza distratta (che di fatto rimarrà tale nell’arco di tutta la gara). Trend che si protrae nel secondo quarto con Milano che allunga chiudendo 61-49. L’Armani mette sei giocatori in doppia cifra, a dimostrazione di come sia riuscita a gestire meglio la fase offensiva senza dare mai punti di riferimento alla Germani. Voigtmann (21pt con 5/8 da 3 punti) diventa un rebus per Magro. La chirurgica partita dei due golden boy meneghini, Flaccadori (11pt con 2/4 dall’arco e 5/6 ai liberi) e Tonut (12pt con 4/8 da 2 punti e 8 rimbalzi risultato un fattore importantissimo anche in difesa), garantisce linfa nello scorrere della gara. Hynes va a referto con 10pt e 4 rimbalzi offensivi e Melli (13pt, 5/8 da dentro l’area e 1/1 dall’arco segnato a meno di 1’ dalla fine) sale in cattedra nell’ultimo quarto come solo “i professori “sanno fare, dominano sotto le plance nei momenti cruciali del quarto quarto. Sponda Brescia, pochino rispetto alle aspettative e alla potenzialità del roster allestito quest’anno. Della Valle cecchino inesauribile (33pt con 3/4 da 2 punti, 5/11 da 3 e 12/12 ai liberi), ha provato a tenere a galla i suoi. Ma per competere contro Milano, il suo blasone e la sua organizzazione di gioco c’è da alzare il livello. I 15 rimbalzi offensivi lasciati alla squadra di Messina sono troppi quando sei a giocarti una finale che potrebbe avere sapore di titolo. Gabriel (11pt con 1/1 da 2 punti e 2/6 da 3) sbaglia tutte le triple aperte costruite nelle occasioni importanti per mettere vera pressione a Milano. Cobbins assente sotto le plance nel quarto decisivo lasciando numerosi rimbalzi e spizzate a Melli, Hynes e Voigtmann. In attacco tolto il talento di Della Valle, poca precisione nell’eseguire degli attacchi efficaci contro i cambi difensivi sui pick and roll per cercare Bilan. Insomma, una Gara1 da parte bresciana interlocutoria, che certamente potrà rappesentare un’opportunità di alzare il livello per sognare il passaggio del turno.

    Questione di dettagli.

    Elementi che hanno accomunato le due partite: i dettagli. Bologna e Milano sono risultate essere meglio preparate da questo punto di vista. Banchi e Messina hanno individuato con maggior chiarezza i punti chiave per portare a casa gara 1. Per il primo le collaborazioni che hanno messo in condizione Belinelli di essere il match winner. Per l’allenatore milanese i rimbalzi d’attacco e la circolazione di palla gli elementi sui quali ha costruito la vittoria. A Spahija e Magro l’obbligo di rispondere eliminando gli errori sui cambi difensivi (sponda Venezia) e controllando i rimbalzi difensivi (Brescia).

    D’accordo con me o no é sempre una questione di Punti di Vista. 

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