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    La storia di un Argento mondiale con forti tinte biancorosse

    Gli USA hanno vinto sette edizioni su sette dei Mondiali Under 17, organizzati per la prima volta nel 2010. La loro superiorità sul resto del mondo tra i giocatori minorenni è evidente. In quella prima edizione schieravano tra gli altri Bradley Beal e Andre Drummond. Metà del roster era composto da giocatori che poi sono andati nella NBA. Tyus Jones e Kendrick Nunn (2012); Jayson Tatum (2014); Collin Sexton, Immanuel Quickley, Gary Trent (2016); Jalen Green, Evan Mobley (2018). La Coppa del Mondo Under 17 è sempre stata un palcoscenico significativo per i futuri campioncini. Non solo tra gli americani: Dzanan Musa (Bosnia), Rui Hachimura (Giappone), Mario Hezonja (Croazia), Gabriel Deck (Argentina), Dante Exum (Australia), Mateusz Ponitka (Polonia), Dyshawn Pierre (Canada) sono tutti giocatori che in questa competizione si sono messi in luce probabilmente per la prima volta. A Istanbul, l’Italia è arrivata in finale, un risultato storico, mai conseguito a livello Under 17. Ha perso con gli USA che erano obiettivamente di un altro pianeta, come è sempre stato, ma ha battuto l’Australia, Portorico, ha battuto i padroni di casa della Turchia in modo inequivocabile in semifinale. Un anno fa la stessa squadra era finita seconda agli Europei dietro la Spagna perdendo la finale in volata. Achille Lonati non l’aveva giocata per infortunio e Luigi Suigo era rimasto a casa sempre per un problema fisico. Un anno dopo, lo stesso gruppo è stato il migliore tra le squadre europee, dopo essere uscito da un girone che era considerato equilibrato ma abbordabile e invece ha diplomato tra delle quattro semifinaliste. In una squadra che ha usato tutti i 12 giocatori in tutte e sette le partite, i quattro ragazzi dell’Olimpia hanno tutti avuto un ruolo centrale. Diego Garavaglia – incluso nel secondo quintetto della competizione – è stato utilizzato quasi 26 minuti a partita; Achille Lonati è stato il miglior tiratore (42.1% da tre, su 5.4 tentativi di media); Mattia Ceccato è stato il più costante e anche esemplare per pulizia di gioco (+9.4 di plus/minus, il dato più alto della squadra); Luigi Suigo si è fatto sentire a rimbalzo (6.6 per gara), dentro l’area. Tre di questi ragazzi hanno giocato adesso due finali internazionali in carriera, oltre ad aver dominato la stagione italiana al culmine di un percorso impressionante. Che Garavaglia e Lonati siano anche sostanzialmente due prodotti del minibasket dell’Olimpia è un ulteriore motivo di orgoglio.

    Achille Lonati contro gli USA: in questa gara ha segnato 20 punti con 6/6 da tre

    Il Mondiale degli azzurrini non è stato facile: all’esordio contro l’Argentina hanno dominato per 37 minuti, ma si sono smarriti nel quarto conclusivo. Un vantaggio di 15 punti è stato progressivamente dilapidato lasciandoli con la sensazione di aver perso una partita che avrebbero dovuto vincere. E’ successa la stessa cosa il giorno seguente contro la Turchia: gara dominata nel primo quarto, con allungo nel secondo periodo e poi ancora difficoltà a contenere l’energia e l’agonismo dei padroni di casa. L’Italia si è trovata a dover ringraziare la formula che non prevede eliminazioni dopo il primo turno. Battere la Nuova Zelanda, nettamente, nel terzo impegno non ha portato alcun beneficio di classifica, ma ha restituito morale e fiducia ai ragazzi, tuttavia condannati a giocare un tabellone insidioso. Negli ottavi di finale si sono trovati di fronte l’Australia, normalmente fortissima a livello giovanile, imbattuta e con alcuni elementi del primo livello.

    Giuseppe Mangone è stato votato Miglior Allenatore del torneo

    E’ stata la partita più difficile di tutto il torneo. Nel terzo periodo, gli azzurrini si sono trovati sotto di 18, 56-38. Sembravano destinati all’eliminazione che li avrebbe spinti a giocare per le posizioni successive all’ottavo posto. L’ala forte di Bassano, Maickol Perez, ha giocato una partita straordinaria, arrivando ad un assist dalla tripla doppia, sostenuto dai nostri ragazzi, saliti poi in cattedra nei momenti cruciali. Sul meno 18, Diego Garavaglia ha segnato cinque punti consecutivi, in mezzo ha eseguito una stoppata; poi Gigi Suigo ha segnato due volte e assistito Garavaglia per un altro canestro. 11 punti tutti prodotti da loro due. L’Italia ha finito il terzo periodo in rimonta ricucendo il divario da meno 18 a meno sei (l’ultimo canestro l’ha segnato Mattia Ceccato). In sostanza, una partita chiusa è stata riaperta almeno psicologicamente.

    Ma il quarto periodo è stato un altro lungo, disperato, inseguimento. Arrivata a meno uno, l’Italia è precipitata ancora a meno sette. Una tripla di Garavaglia, un lay-up di Suigo, un’altra entrata chiusa con la mano sinistra da Garavaglia e infine un gancetto di Suigo hanno ristabilito la parità a quota 74. A 43 secondi dalla fine è arrivata la mazzata, ovvero una tripla di tabellone di Cotton, per il più cinque australiano che aveva tutta l’aria di essere risolutivo. Qui, Coach Giuseppe Mangone – nominato miglior allenatore della competizione – ha usato i quattro dell’Olimpia più Perez. Il giocatore più ordinato della squadra, Mattia Ceccato, in uscita dai blocchi ha ricevuto e sparato una tripla frontale, quella del meno tre. L’Australia non ha fatto in tempo a realizzare cosa potesse succedere, che Perez ha rubato palla e Garavaglia ha segnato ancora completando il 5-0 della nuova parità (con un possesso a testa, l’Australia ha perso palla, e l’Italia subito una stoppata sul tentativo di Perez allo scadere).

    Diego Garavaglia ha segnato 19 punti di cui sette nel quarto periodo, contro l’Australia

    Il tempo supplementare è quello in cui Achille Lonati ha preso possesso della partita, dominandola. Coach Mangone ha scelto di andare ancora con i quattro dell’Olimpia più Perez, quintetto alto con Ceccato in regia e Garavaglia da ala piccola. Il fenomeno australiano Daniel ha subito completato un gioco da tre punti. Sul meno due, la sequenza è la seguente: rimbalzo di Garavaglia, passaggi lungo per Ceccato, finta di tiro da tre in transizione e scarico nell’angolo opposto, con difesa sbilanciata, per Lonati. In quel momento, Lonati aveva due punti, segnati nel quarto periodo dalla lunetta. Il suo primo canestro è stato quello del sorpasso, che poi sarebbe risultato definitivo. Nel possesso seguente, ha replicato dall’angolo opposto. In un attimo ha segnato sei punti e ribaltato la partita. Un possesso dopo, con la difesa avversaria terrorizzata del suo tiro, è andato dentro, tagliando l’area e appoggiando un lay-up. Otto punti consecutivi. Ma il capolavoro doveva ancora arrivare.

    L’Australia non ha mollato e – scivolata a meno sette – ha risposto con un 5-0 che l’ha riportato a meno due, in pressing a tutto campo. A 32 secondi dalla fine, Ceccato ha scaricato un altro pallone su Lonati, a sinistra. Se avesse sbagliato, l’Australia avrebbe avuto il possesso per vincere la partita. Ma Lonati non ha sbagliato: la sua terza tripla, 11 punti nell’overtime, ha chiuso la partita e cambiato il Mondiale dell’Italia.

    La vittoria con l’Australia ha cambiato il Mondiale dell’Italia: qui Lonati e Garavaglia insieme a Maikcol Perez

    Battuta l’Australia, l’Italia ha incrociato Portorico. Negli ottavi, i portoricani avevano realizzato una delle grandi sorprese del torneo eliminando la quotatissima Francia. Pur sconfitta dagli azzurri nella semifinale Under 16 della stagione precedente, la Francia era considerata l’unica formazione in grado di opporsi atleticamente agli americani. Ma contro Portorico, la guardia residente in Florida, ha giocato una partita irreale segnando 42 punti. L’Italia si è trovata quindi a dover superare l’uomo del giorno per entrare in zona medaglie, allungando nel quarto conclusivo e approcciando quindi una semifinale particolare, contro la Turchia, ovvero la rivincita della gara persa nel turno inaugurale, ma ancora ovviamente sul suo campo.

    Questa volta, la gara non ha avuto storia. L’Italia è più forte di questa Turchia e non le ha permesso di entrare in partita o di essere minacciosa. Ha letteralmente dominato con 18 punti di Garavaglia e 17 di Ceccato. Suigo ha portato giù sette rimbalzi. Lonati, che dopo un esordio difficoltoso contro l’Argentina, è sembrato in doppia cifra, ha aggiunto 12 punti con 7/7 dalla lunetta. La vittoria significava due cose: medaglia d’argento e primo posto assoluto tra le squadre europee, oltre al diritto di giocare teoricamente per il titolo mondiale contro lo squadrone americano. Persino in quella finale, a senso unico in termini di punteggio, i nostri hanno trovato il modo di battersi produttivamente come ha dimostrato Lonati con i suoi 20 punti e il suo 6/6 da tre, un autentico show balistico.

    Luigi Suigo ha confermato a Istanbul grandi progressi in termini di presenza e continuità

    Per i ragazzi dell’Olimpia l’argento di Istanbul è il coronamento di una stagione eccezionale, in cui hanno giocato tantissimo, vinto molto, maturato esperienze indimenticabili e tutti sono cresciuti in modo esponenziale. Mattia Ceccato, guardia e play, giocatore multidimensionale, lo scorso anno agli Europei Under 16 aveva segnato 19 punti in tutto il torneo e nessuno nelle ultime tre gare, quelle ad eliminazione diretta. Un anno dopo, ad un livello più alto, di punti ne ha segnati 126 e in 18.0 minuti di impiego medio è stato il ventesimo giocatore nella classifica degli assist. Luigi Suigo nella partita con l’Australia, quella che ha deciso il Mondiale degli azzurri, ha fatto 21 di plus/minus. La sua presenza ha fermato l’attacco avversario e capovolto la gara prima dello show di Lonati. Ora è importante che tutti questi ragazzi considerino questa stagione – non solo questa Coppa del Mondo – come un punto di partenza.

    Mattia Ceccato ha disputato un Mondiale di livello altissimo

    L’articolo La storia di un Argento mondiale con forti tinte biancorosse proviene da Pallacanestro Olimpia Milano.

    Fonte: Ufficio Stampa Olimpia Milano

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